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Biostratigrafia a Nannofossili Calcarei: dall'Appennino (Italia) al bacino dell'Ebro (Catalogna, Spagna)

Cosa seminari
Quando 21/02/2008
da 14:30 al 23:55
Dove Sala Conferenze Roma
Persona di riferimento Silvia Nardi - Iolanda Cesarino
Indirizzo e-mail per contatti Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Recapito telefonico per contatti +39 06 51860386
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21 febbraio 2008, ore 14.30 | Antonio Cascella | Sala Conferenze Roma | Sede Centrale | Seminari giovani ricercatori Sezione Roma 2

“Quale è l’età?” è la domanda che viene posta più frequentemente lavorando su diversi aspetti della geologia. I geologi hanno bisogno di datazioni affidabili per elaborare una carta geologica, per calibrare dati paleomagnetici, per calcolare tassi di sedimentazione e per ricostruire le fasi di strutturazione di una catena montuosa. La Biostratigrafia (età relativa) e la Geocronologia (età assoluta) forniscono lo schema temporale per rispondere a questa domanda.
La biostratigrafia, che studia la distribuzione dei fossili nel tempo e nello spazio, costituisce il mezzo più semplice ed immediato per datare le rocce sedimentarie che li contengono. Tra i gruppi di fossili utilizzati in biostratigrafia i nannofossili calcarei rivestono un ruolo di primo piano.
I nannofossili calcarei sono le minute placche di calcite, di dimensioni comprese tra 2 e 30 µm, che costituivano, e costituiscono, la copertura di alghe marine unicellulari. Essi si ritrovano numerosissimi all’interno dei sedimenti marini, da quelli di mare basso a quelli di mare profondo, rappresentando il record fossilifero più completo dal Triassico superiore (225 M.a.) all’Attuale. Questo eccellente record fossile rende i nannofossili un potente mezzo per la datazione e per le correlazioni stratigrafiche a scala regionale e globale. Inoltre, essi risultano utili per ricostruzioni paleoambientali (paleoclimatologia) essendo l’abbondanza e la diversificazione delle associazioni strettamente legate alla natura delle acque superficiali in cui gli organismi vivevano.
La biostratigrafia dei nannofossili calcarei trova applicazione in molti campi delle scienze della terra: dalla cartografia geologica alla geologia regionale, dalla magnetostratigrafia alla ricerca degli idrocarburi.
In questo seminario vengono presentati i risultati di due studi. Il primo è uno studio integrato bio- magnetostratigrafico condotto sui depositi eocenici del bacino di avampaese sud Pirenaico (bacino dell’Ebro, Catalogna, Spagna). Il secondo è uno studio di biostratigrafia integrata, nannofossili e foraminiferi planctonici, finalizzato alla datazione dei depositi miocenici delle formazioni Faeto e Tufillo, affioranti lungo il settore orientale dell’Appennino meridionale (Italia).

Per approfondimento:

Bown P.R. (1998) - Calcareous Nannofossil Biostratigraphy, British Micropaleont. Soc. Publ. Series, 314 pp., Cambridge, August 1998.

Taberner C., Dinarès-Turell J., Giménez J., Docherty, C. (1999) - Basin infill architecture and evolution from magnetostratigraphy cross-basin correlations in the southeastern Pyrenean foreland basin, Geological Society of America Bulletin, 111, 8, 1155-1174.

Lirer F., Cascella A., Cesarano M., Casciello E., Pappone G. (2007) - Micropaleontological study on the Miocene calcareous turbidite deposits of Faeto and Tufillo formations (eastern sector of the Southern Apennine chain), Rivista Italiana di Paleontologia e Stratigrafia, 113, 2, 269-286.