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Un nuovo grande passo avanti per la ricerca marina europea

emsodev2Lo scorso primo settembre ha preso il via a Heraklion, Grecia, il progetto europeo EMSODEV (European Multidisciplinary Seafloor and water-column Observatory DEVelopment), che accelererà il conseguimento della piena operatività dell’infrastruttura di ricerca europea EMSO e la transizione verso la fase di regime.

EMSO (acronimo inglese per Osservatorio Multidisciplinare Europeo dei fondali marini e della Colonna d’acqua, http://www.emso-eu.org) è una infrastruttura a scala europea gestita da un costituendo consorzio denominato EMSO ERIC (European Research Infrastructure Consortium) cui partecipano 10 Paesi (Italia, coordinatore e ospite della sede legale, Spagna, Francia, Romania, Grecia, Regno Unito, Irlanda, Portogallo, Germania, Olanda), con il supporto finanziario dei rispettivi ministeri della ricerca (per l’Italia, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - MIUR). I membri del consorzio, tramite le proprie istituzioni scientifiche, hanno messo a disposizione osservatori sottomarini multidisciplinari situati nei mari e negli oceani europei per l’osservazione di lungo termine di processi ed eventi naturali che hanno luogo nelle profondità abissali. L’INGV, incaricato dal MIUR, rappresenta l’Italia nel consorzio e coordina attualmente la partecipazione degli enti di ricerca italiani e la gestione degli osservatori di competenza italiana.

“EMSO ha al suo attivo 11 osservatori marini e 4 siti per test in acque basse, dislocati in acque europee dall’Artico all’Atlantico e al Mediterraneo fino al Mar Nero”, dichiara Paolo Favali, dirigente di ricerca dell’INGV e coordinatore del progetto e di EMSO. “I dati acquisiti vengono messi a disposizione dei ricercatori delle scienze marine di tutto il mondo che possono utilizzarli per studiare fenomeni quali i cambiamenti climatici e le alterazioni degli ecosistemi che ne derivano, i terremoti, gli tsunami, le eruzioni vulcaniche sottomarine, per menzionarne solo alcuni”. I dati e, soprattutto le loro elaborazioni, sono di interesse anche per amministratori pubblici che potranno decidere le politiche ambientali sulla base di informazioni scientifiche e, per le industrie interessate, a testare i loro prodotti.

“EMSODEV”, conclude Paolo Favali, “costituirà un passo importante verso la standardizzazione degli osservatori di EMSO e verso la creazione di un sistema unificato di accesso ai dati. Infatti il progetto svilupperà e metterà in opera un nuovo modulo di monitoraggio multidisciplinare denominato EGIM (EMSO Generic Instrument Module) che, installato negli osservatori, renderà omogenea gran parte dei dati acquisiti, facilitando il confronto tra i siti. Non solo, a regime l’EGIM sarà un prodotto utilizzabile anche da altri centri di ricerca e attraente per alcuni settori industriali. Il progetto EMSODEV, che durerà tre anni, vede la partecipazione di enti di ricerca da Italia (INGV, coordinatore) Francia (Ifremer), Grecia (HCMR), Spagna (CSIC), Regno Unito (NOCS), Irlanda (Marine Institute), Germania (University of Bremen - MARUM), Portogallo (IPMA) e Romania (GeoEcomar), e di due imprese private con sede in Irlanda (SLR Consulting) e Italia (ENGINEERING- Ingegneria Informatica SpA)”.