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Eyjafjallajokull (o E15 come pragmaticamente lo chiamano gli inglesi, i quali preferiscono aggiungere il numero delle lettere che seguono l'iniziale "E" dell'impronunciabile nome) ? uno degli innumerevoli vulcani islandesi. Fino a qualche mese fa sconosciuto ai pi?, e per la verit? anche a molti esperti del settore, ? passato alla ribalta mediatica grazie alla sua recente eruzione che tanti inconvenienti ha causato all'aviazione europea e intercontinentale. Caratteristica dell'eruzione, e principale causa dei maggiori disagi aerei, ? stata la produzione giornaliera di enormi quantit? di cenere finissima che hanno galleggiato nell'atmosfera per giorni e, trasportate dai venti, hanno raggiunto distanze ragguardevoli dal loro punto di emissione. Basti pensare alla chiusura di molti spazi aerei del centro e sud Europa, per non parlare dei gravi disagi creati agli aeroporti delle isole del Regno Unito e del nord Europa. Un gruppo di ricercatori del laboratorio di Geofisica e Vulcanologia sperimentali dell'INGV di Roma (Elisabetta del Bello, Lilli Freda e Piergiorgio Scarlato) e di Catania (Daniele Andronico), e della Ludwig Maximilians Univerisitaet Muenchen (Corrado Cimarelli) ha avuto modo di raggiungere il vulcano e studiare la fase terminale dell'eruzione in coordinamento con i colleghi dell'University of Iceland. I depositi di caduta di cenere, generati da una colonna eruttiva oscillante tra i 7 e i 3 km di altezza, sono ricaduti prevalentemente nei settori nord e sud del vulcano, guidati dalla direzione dei venti principali di alta e bassa quota. Il ghiacciaio immacolato che molti turisti visitano ogni anno oggi presenta l'aspetto desolato di un deserto di sabbia nera. I margini della caldera sommitale appaiono oggi come un puzzle disordinato di blocchi di ghiaccio separati da spaventosi crepacci e crateri causati dal lancio di numerosi balistici. Nella caldera il cono del centro di emissione ? ancora mascherato dalle nuvole di vapor d'acqua e gas vulcanici. Sul lato nord del vulcano, area di emissione di piccole colate di lava, sono ancora visibili i gas delle fumarole. L'eruzione sembra cessata per il momento e la popolazione che vive nelle vicinanze del vulcano tira un sospiro di sollievo in vista della imminente stagione turistica.

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