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Scoperte sei strutture vulcaniche nel Golfo di Napoli di fronte al Vesuvio. A rivelarlo, i risultati di una campagna oceanografica condotta da un team che coinvolge l’Ingv, l’Università di Napoli Federico II e il CNR. Lo studio è stato pubblicato su Geophysical Reserch Letters

Nel settore a mare antistante il Vesuvio sono state scoperte sei strutture vulcaniche sottomarine, localizzate a una distanza inferiore a 3 km dalla costa nel tratto compreso tra Torre Annunziata ed Ercolano. A stabilirlo, con un lavoro pubblicato su Geophysical Reserch Letters (http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/2016GL070271/full, Subcircular conduits and dikes offshore the Somma‐Vesuvius volcano revealed by magnetic and seismic data), un team di ricercatoti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV-sezione Roma1), del Dipartimento di Scienze della Terra, dell'Ambiente e delle Risorse (DISTAR) dell’Università di Napoli Federico II e dell’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IAMC-CNR). “Abbiamo rilevato nuovi punti di emissioni di anidride carbonica nel Golfo di Napoli”, afferma Guido Ventura, ricercatore dell’ INGV, “cosa abbastanza comune in aeree geotermali e vulcaniche come quella napoletana. E qui abbiamo scoperto sei strutture vulcaniche (coni e duomi) finora sconosciute, con un diametro di circa 800 m. Inoltre, sono stati identificati i fronti delle colate laviche vesuviane che si sono riversate in mare in età prevalentemente medioevale”. L’attività di esplorazione è stata realizzata nell’ambio della campagna oceanografica SAFE2014, finalizzata allo studio delle emissioni gassose sottomarine nel Golfo di Napoli. Le ricerche, condotte nel 2014 a bordo della nave oceanografica 'Urania' del CNR, hanno consentito di rilevare, con estremo dettaglio, il tratto di costa antistante il Vesuvio. “Nel corso della campagna ‘SAFE2014’, finalizzata anche ad acquisire nuovi dati sui prodotti del Vesuvio e sulla loro età, abbiamo utilizzato una serie di tecniche di esplorazione, incluse quelle magnetometriche, sismiche e batimetriche. I risultati di queste indagini ci hanno permesso di stabilire che almeno tre delle strutture vulcaniche rilevate si sono formate prima di 19.000 anni, mentre una di esse ha eruttato in tempi storici”, spiega Maurizio Fedi, professore del DISTAR, Università Federico II. Tali ricerche costituiscono la base per l’implementazione di un sistema di monitoraggio a mare finalizzato allo studio di eventuali fenomeni vulcanici sottomarini che potrebbero interessare la costa.

Abstract

We analyzed new magnetic, bathymetric and seismic data acquired in the offshore sector of Somma-Vesuvius volcano (Italy). We detected a group of high intensity, short wavelength magnetic anomalies corresponding to partly buried volcanic dome-like structures located by seismic data. The magnetic anomalies are aligned along a NW–SE strike that is the preferential orientation of an eruptive fracture of the pre-19 ka activity of Vesuvius. Three cones emplaced before the Last Glacial Maximum, whereas a fourth one emplaced after 19 ka suggesting a rejuvenation of the eruptive system offshore the volcano in historical times. We also identified a NE–SW elongated magnetic anomaly consistent with a dike-like body associated to an on-land tectonic structure that was active in recent times at Vesuvius. A delta-like area with diffuse low intensity magnetic anomalies reflects the seaward fronts of lava flows entered the sea mainly during the Middle Ages.

Immagini

cs il vesuvio si svela fig1

Fig. 1 Fase di acquisizione dati nel Golfo di Napoli a bordo della nave oceanografica ‘Urania’ del CNR

cs il vesuvio si svela fig2

Fig.2 Carta schematica delle emissioni gassose e dei centri eruttivi scoperti nel corso della campagna oceanografica SAFE2014.