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Il tempo, la Terra e la vita… è la vertigine della geologia.
Le geoscienze si occupano di tutto ciò che riguarda il Pianeta, di come è fatto, di come si è formato, di come funziona.
Noi siamo fatti di atomi di mantello terrestre che hanno viaggiato dall'interno del Pianeta fino alla sua superficie in milioni, fino a miliardi di anni.
Il Pianeta è vivo, respira.
Con la sua dinamica ha generato gli oceani, le montagne, l'atmosfera; produce terremoti, le eruzioni, le frane, le alluvioni.
Noi siamo la Terra; la geologia ci porta in questo affascinante viaggio dello sviluppo di tutto quello che conosciamo intorno a noi, portandoci in dimensioni del tempo e dello spazio che provocano vertigine.
Le rocce e i fossili sono un archivio storico, un libro aperto da leggere in cui si ricostruisce l'evoluzione della vita, la natura dei fenomeni naturali prodotti del gradienti chimici o fisici che hanno determinato e tuttora determinano la dinamica per terrestre 100 milioni di anni fa come oggi.
Conoscere la Terra significa conoscere noi stessi ma aiuta a difenderci meglio da terremoti, che torneranno certamente, ci porta essere resilienti ai rischi naturali e ad abbattere i danni all'ambiente.
Investire in geoscienze significa non solo risparmiare ma anche crescere culturalmente ed economicamente.
Raccontare la ricerca sulle geoscienze, e non solo, è l’obiettivo della INGV Newsletter.
Questo mese l’Ospite d’Onore è la dott.ssa Agnese Chiatti del Knowledge Media Institute della Open University di Milton Keynes, nel Regno Unito. Si occupa della creazione di robot utili alla vita dell’uomo che alla luce della pandemia che stiamo vivendo, hanno sicuramente un loro “personale” futuro.
Molte delle azioni che fanno parte delle attuali agende politiche dei Paesi occidentali riguardano la nuova consapevolezza della tutela del nostro pianeta. L'UNESCO, attraverso la sua Commissione Oceanografica Intergovernativa (COI) sostiene l’Ocean Literacy come strumento per rafforzare la consapevolezza dell'importanza degli oceani e per realizzare azioni positive in tal senso. Questo mese, quindi, ci siamo occupati di Ocean Literacy per comprendere quanto sia importante diffondere un'adeguata conoscenza dell’oceano, con le sue caratteristiche e problematiche, fin dalla primissima scolarità.
Dagli oceani ai vulcani, le spettacolari immagini dell’ultimo risveglio dell’Etna hanno fatto il giro del mondo e sono ancora davanti ai nostri occhi: imponenti colonne di cenere tinte dall’arancio del sole al tramonto e altissime fontane di lava a pennellare di rosso fuoco il cielo scuro della notte. Dallo scorso 16 febbraio ‘a muntagna è tornata a dare spettacolo e a far parlare di sé: una lunga sequenza di parossismi ha scandito le giornate di quest’ultimo mese, regalando immagini mozzafiato e destando anche qualche preoccupazione tra i non addetti ai lavori. Per offrire le migliori informazioni su cosa sta succedendo davvero sull’Etna, il Direttore dell’Osservatorio Etneo dell’INGV ci espone un’eruzione che è ancora in corso in questi giorni, rappresentando anche il lavoro che con i suoi colleghi ricercatori sta svolgendo in queste settimane, unitamente a tutte le infrastrutture, come i Laboratori, che corredano il lavoro dei ricercatori.

Nell’ambito dello studio della sismicità, si è recentemente concluso il progetto SOIR (Sale Operative Integrate e Rete di monitoraggio futuro). Durato alcuni anni, ha coinvolto un centinaio di esperti dell’INGV di tutte le Sedi e Sezioni e ha portato all’integrazione del sistema di monitoraggio sismico, vulcanico e di allerta tsunami dell’Istituto.
Infine, come non ricordare i dieci anni che sono trascorsi da una delle più grandi catastrofi dell’ultimo secolo. Il terremoto di Tōhoku in Giappone, cui seguì un maremoto di proporzioni mai documentate prima con gravissime conseguenze anche alle infrastrutture industriali presenti nell’area. Il nostro Centro Allerta Tsunami, punto di riferimento degli eventi dell’area mediterranea è uno dei tanti fiori all’occhiello “operativi”, frutto delle attività di ricerca costanti e appassionate. Così come la capacità di intervenire nell’immediatezza degli eventi è ciò che contraddistingue il Gruppo Operativo EMERSITO, un team che si attiva allo scattare di un’emergenza, occupandosi dell’installazione di stazioni sismiche nelle aree in cui si ritiene più probabile il verificarsi di particolari effetti di sito. Studiando le relazioni esistenti tra le tipologie di suolo attraversate dalle onde sismiche e i terremoti registrati in superficie, si offrono alla comunità scientifica e ai decisori politici le informazioni per ricostruire in sicurezza dopo gli eventi più distruttivi. Il Gruppo Operativo EMERSITO dell’INGV ha alle spalle una storia decennale che riunisce, sotto un’unica egida, i ricercatori dell’Istituto di tutta Italia.
Questo e altro del mondo INGV, buona lettura!