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Pennino

La sismicità della Penisola italiana è legata alla sua particolare posizione geografica, perché è situata nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica ed è sottoposta a forti spinte compressive. Anche se molti terremoti non sono percepiti dalla popolazione perché caratterizzati da bassa magnitudo, questi non sfuggono agli esperti che lavorano h24 nelle Sale di Sorveglianza operative dell’INGV. Per capire le caratteristiche della sismicità del 2019 abbiamo intervistato Maurizio Pignone, geologo dell’Istituto, che oltre a raccontarci quello che è accaduto nel corso dell’anno passato ci ha fornito delle preziose risorse per essere sempre aggiornati.

Maurizio, quanti sono stati i terremoti registrati dalla Rete Sismica Nazionale nel 2019?

Nel corso del 2019 grazie alla Rete Sismica Nazionale sono stati registrati 16584 terremoti sul territorio italiano e nelle zone limitrofe. I nostri ricercatori e tecnici, in turno nelle Sale di Sorveglianza dell’INGV h24, hanno rilevato in media più di 45 eventi al giorno, praticamente quasi uno ogni 30 minuti.

Dove sono avvenuti gli eventi sismici più forti?

Gli eventi più forti sono stati localizzati al di fuori del territorio nazionale. La maggior parte degli eventi sismici di magnitudo pari o superiore a 5.0 si sono verificati in Albania durante la sequenza sismica di fine novembre. In questo caso  l’evento più forte è stato di magnitudo 6.2 e si è verificato il 26 novembre ma nelle ore e nei giorni successivi ci sono stati quattro terremoti di magnitudo compresa tra di 5.1 e 5.4. La stessa area era stata colpita anche nel mese di settembre da altri due eventi di magnitudo 5.4 e 5.2. Inoltre il 26 novembre in territorio bosniaco è stato localizzato un terremoto di magnitudo 5.3, mentre nel mese di luglio al largo della costa dell’Algeria è avvenuto un terremoto di magnitudo 5.0.

Qual è stato l’evento sismico più forte del 2019 in Italia?

A dicembre è stata interessata da numerosi eventi sismici un’area in provincia di Firenze, a circa 20 km dal capoluogo toscano. In particolare nella notte tra l’8 e il 9 è stato registrato un terremoto di magnitudo 4.5 con epicentro tra i comuni di Scarperia e San Piero e Barberino del Mugello. È stato questo l’evento più forte del 2019 in territorio italiano, ed è stato risentito in tutta l’area dell’Appennino tosco-emiliano, in particolare in provincia di Firenze e in tutta la parte settentrionale della Toscana, provocando anche alcuni danni. Altri eventi sono avvenuti nei giorni successivi e per tutto il mese di dicembre: in totale se ne sono verificati oltre 230, di cui 13 con magnitudo maggiore o uguale a 3.0.

E per quanto riguarda gli eventi sismici di magnitudo inferiore?

Circa il 90% dei terremoti localizzati in Italia nel 2019 ha avuto magnitudo minore di 2.0 e la maggior parte degli episodi non è stata avvertita dalla popolazione, salvo in caso di ipocentri molto superficiali e in prossimità di aree abitate.

Come è stata la frequenza dei terremoti nel 2019 rispetto agli ultimi anni?

Rispetto agli ultimi tre anni il numero di terremoti localizzati nel 2019 è in calo, in particolare se lo confrontiamo con gli eventi del 2016 e del 2017. Già dal 2018 il contributo di eventi sismici determinato dalla sequenza sismica in Italia centrale, iniziata il 24 agosto 2016, è stato in forte diminuzione; per il 2019 questo contributo si è ulteriormente ridotto, anche se in percentuale rappresenta ancora un valore molto elevato rispetto al totale della sismicità in Italia: circa il 40%.

pennino sismografo articoloE per quanto riguarda le nuove sequenze sismiche? Dove sono avvenute quelle iniziate nel corso del 2019?

Le sequenze sismiche iniziate nel 2019 sono avvenute in diverse aree del nostro territorio e sono state di breve durata, al massimo qualche decina di giorni, con valori di magnitudo non elevati. Oltre alla sequenza del Mugello di cui abbiamo parlato, ricordiamo la sequenza di Balsorano, in provincia dell’Aquila. Il 7 novembre è stato registrato un terremoto di magnitudo 4.4 al confine tra Lazio e Abruzzo con epicentro nel comune di Balsorano, al confine con la provincia di Frosinone. Il terremoto è stato avvertito in un’ampia regione dell’Italia centrale e nei giorni successivi sono state numerose le repliche nell’area. Dal 7 novembre al 31 dicembre abbiamo registrato oltre 170 terremoti di bassa magnitudo e un solo evento di magnitudo superiore a 3.0. Anche in provincia di Cosenza nell’anno passato sono stati registrati numerosi terremoti, circa 115, di diverse magnitudo e profondità ipocentrali. In questa sequenza l’evento più forte e risentito ha avuto luogo il 25 ottobre è stato di magnitudo 4.4 ed è avvenuto a dodici chilometri di profondità. Gli altri eventi sono stati di bassa magnitudo, solo sei hanno raggiunto o superato la magnitudo 3.0. Infine ricordiamo la sequenza nel beneventano: nei mesi di novembre e dicembre, a qualche chilometro a sud della città di Benevento si sono succeduti numerosi eventi sismici, localizzati tra i comuni di San Leucio del Sannio e Ceppaloni. In particolare nelle giornate del 25 novembre e del 16 dicembre la Rete Sismica Nazionale ha registrato diversi terremoti con magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9 e, tra questi eventi, il terremoto più forte è stato quello del 16 dicembre, di magnitudo 3.9. Questo evento è stato risentito tra le province di Benevento e Avellino e in alcune località delle vicine province di Napoli e Salerno. In totale dal 21 novembre al 31 dicembre sono stati localizzati nell’area circa 70 terremoti.

All’interno del Blog INGVterremoti è possibile interrogare una mappa interattiva per avere il quadro completo degli eventi del 2019. Di cosa si tratta esattamente?

Si tratta di una dashboard, un’applicazione dove sono rappresentati i terremoti di magnitudo maggiore o uguale a 2.0, classificati e tematizzati in base alla loro magnitudo. Ogni evento può essere interrogato dall’utente che in questo modo ne visualizza i relativi parametri ipocentrali. Nell’applicazione sono disponibili le infografiche che mostrano, per un’area scelta dall’utente, il numero di terremoti totali localizzati nel 2019, la magnitudo massima e la loro distribuzione durante l’anno. Ma non è tutto! È possibile attivare il TIME SLIDER per far partire un’animazione spazio-temporale della sismicità dal 1° gennaio 2019 o da altri intervalli temporali a scelta. 

Dove è possibile trovare queste preziose risorse digitali che ci aiutano a comprendere meglio i fenomeni sismici?

La mappa interattiva è pubblicata nella galleria StoryMaps&Terremoti mentre nello Speciale 2019 è possibile trovare gli approfondimenti sugli eventi dell’anno. Infine navigando nel Blog INGVterremoti l’utente può consultare materiale sempre aggiornato per sapere cosa sta accadendo in Italia e nel mondo.