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Con lo spirito che la scienza non ha confini e deve essere strumento di fratellanza tra i popoli, nell’ambito della gravissima crisi internazionale di queste ultime settimane, l’INGV ha accolto l’invito del Ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, in merito alle azioni di sostegno alla comunità scientifica ucraina. Si è scelto, quindi, di aprire le porte dell’Istituto ai ricercatori ucraini delle geoscienze, offrendo loro dei soggiorni scientifici per il tempo necessario alle necessità imposte dal conflitto bellico in corso. La solidarietà della comunità scientifica è forte e si è concretizzata anche con la lettera aperta degli scienziati russi, in palese contrasto alla linea governativa: una scelta non scontata e coraggiosa, conscia dei rischi anche per la propria incolumità che essa sottende. L’auspicio è ovviamente che la guerra termini al più presto e che, oltre a finire questa violenza inaudita, si riprendano i fili delle collaborazioni umane e scientifiche tra tutti gli attori di questo momento storico.
L’INGV è impegnato sempre con i vulcani attivi in Congo e alle Canarie, e nei propri laboratori si simulano le eruzioni dei vari apparati magmatici italiani e non, così come si riproducono microterremoti che ci permetteranno di capire sempre meglio la fisica dei terremoti. Proseguono inoltre le ricerche in ambito geotermico, per contribuire a reperire risorse energetiche senza emissioni climalteranti.
Rimane intensa l’attività di analisi dei gas a Vulcano: i successi della prevenzione non si festeggiano come si dovrebbe, ma è possibile che l’intervento dei nostri geochimici lanciando l’allarme delle forti emissioni di CO2 e SO2 e che ha indotto il Comune di Lipari a interdire di dormire nelle aree coinvolte abbia salvato delle vite umane.
Uno dei settori ritenuti strategici, in ambito spaziale, è quello del telerilevamento da satellite, attraverso il quale è possibile monitorare l’implementazione di accordi come quello di Parigi sul contenimento della temperatura o sul monitoraggio di CO2 di origine antropogenica. I satelliti sono oramai essenziali nel fornire informazioni per comprendere lo stato di salute del nostro Pianeta, quali la temperatura terrestre, l’innalzamento dei mari, la situazione delle coperture delle foreste e lo scioglimento dei ghiacci, scandagliando gli oceani, l’atmosfera e i ghiacci. Affrontiamo questi temi con la dott.ssa Simonetta Cheli, Direttrice dei Programmi di Osservazione della Terra del Centro Esrin di Frascati e nostro Ospite d’Onore.
Per la conoscenza dello stato di salute del nostro pianeta, nell’INGV è attivo il Laboratorio di Diffrattometria a Raggi X dell’Osservatorio Vesuviano. In esso vengono impiegati gli strumenti diagnostici della medicina moderna per fare degli “screening” delle rocce che compongono la Terra e ottenere, dalla loro analisi, tutte le informazioni mineralogiche di cui abbiamo bisogno: dal funzionamento dei sistemi magmatici alla ricostruzione della dinamica eruttiva, passando per lo studio dei processi di alterazione idrotermale, e non solo.
Nell’ambito dei fenomeni vulcanici, parleremo di laghi craterici. Piccoli o enormi, dal colore cangiante in tutte le sfumature del turchese, sono tra i fenomeni più affascinanti della natura. Specchi d’acqua suggestivi che si estendono a perdita d’occhio in depressioni vastissime o che colmano bacini perfettamente circolari, in collina oppure sulle vette dei vulcani più alti. Ma sono laghi esclusivamente di origine vulcanica? Sono pericolosi? Domande che tutti i visitatori si pongono e a cui hanno dato risposta i nostri vulcanologi che ci hanno guidati alla scoperta dei laghi craterici più famosi del mondo.
Il nostro viaggio mensile prosegue con il consueto tour virtuale per le strutture dell’INGV. Tra tutte, la Sezione di Bologna svolge diverse attività, ben rappresentando le tre anime dell’Istituto: la branca dedicata allo studio dell’ambiente, quella dedicata ai terremoti e quella focalizzata sullo studio dei vulcani. I ricercatori che vi afferiscono, infatti, operano nei tre Dipartimenti dell’Istituto e, grazie alla costante interazione tra essi, conducono ricerche e studi multidisciplinari. Tra alcuni mesi, finalmente, la Sezione di Bologna si trasferirà all’interno dell’Università di Bologna, nell’ottica di un graduale e forte radicamento dell’INGV nel sistema universitario per favorire lo scambio di idee, sviluppare collaborazioni, condividere ricerche e tutoraggi di studenti.
Gli tsunami sono un fenomeno che viene analizzato con approccio multidisciplinare. Le coste italiane ne possono essere colpite e bisogna esserne consapevoli. Gli eventi sismici che colpirono la Liguria Occidentale nel 1887 ebbero una magnitudo stimata tra 6.4 e 7.0: la scossa principale fu avvertita in tutta l’Italia settentrionale, nella Francia meridionale e centrale, in Svizzera e nel Tirolo. Proprio a seguito delle prime scosse si verificò un maremoto, e le acque nel porto di Genova si ritirarono sulla battigia fino a 10 metri. Stesso fenomeno, se non più imponente, anche sulle coste dell’imperiese dove i testimoni dell’evento riferirono di aver trovato numerosi pesci morti per la lunga esposizione all’aria.
Il nostro percorso tra le geoscienze continua presso la Sezione di Milano dell’INGV, dove si sviluppano ricerche multidisciplinari per il monitoraggio multiparametrico e si gestiscono banche dati fondamentali della sismicità nazionale.
Qui è stata progettata l’innovativa infrastruttura PDnet, installata nel lago di Garda, e in grado di rilevare le eventuali variazioni della sismicità, mettendole in relazione con il cambiamento di altri parametri, come ad esempio la conducibilità dell'acqua.
Avvicinare i giovani alla scienza e alla ricerca per trasmettere l’importanza di questi temi, in quanto fattori di crescita per la società, è uno dei nostri obiettivi. Al fine di sensibilizzare le nuove generazioni sui problemi legati alle dinamiche del sistema Terra, l’INGV organizza numerose attività dedicate alle scuole. Seminari e laboratori, in presenza e on-line, rappresentano un modo per far conoscere i traguardi della ricerca scientifica alle alunne e agli alunni, fin dall’infanzia, così che il meraviglioso mondo delle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) possa vedere una nutrita partecipazione femminile, purtroppo ancora troppo bassa.
Il nostro viaggio nel mondo della ricerca, per questo mese termina qui.
Buona lettura!