In relazione all’articolo apparso in data odierna, 25 ottobre, sul quotidiano "Corriere del Mezzogiorno, edizione Campania" dal titolo “Osservatorio, strumenti lasciati in deposito. Buchi nella rete che sorveglia i vulcani”, il direttore della Sezione di Napoli - Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (OV-INGV), Francesca Bianco, smentisce categoricamente il contenuto e dichiara quanto segue:
Non corrisponde al vero l’esistenza di strumentazione mai entrata in funzione; la strumentazione acquistata con finanziamenti regionali e del MIUR, in particolare con i fondi dei progetti “Vulcamed” e “Sistema”, risulta installata e pienamente utilizzata.
Tutta la strumentazione acquisita con il progetto “Sistema” è stata installata da tempo a Ischia e nei Campi Flegrei con il potenziamento della Rete GPS (7 nuove installazioni), del monitoraggio termico ad immagine (una nuova installazione), del monitoraggio geodetico (con 2 riflettori per satelliti), del monitoraggio ad immagine remoto (2 droni) e del monitoraggio della CO2 con termocamera portatile. Inoltre, è stata realizzata la duplicazione minimale dell’infrastruttura informatica e telematica della sala monitoraggio OV-INGV presso la SORU-RC (Sala Operativa Regione Campania).
Il Progetto Vulcamed ha permesso di acquisire strumentazione sismica sia per le reti permanenti che mobili: con quelle permanenti (poco meno di 50) si è potenziato il monitoraggio delle aree vulcaniche campane; quelle mobili, inclusi gli array sismici, si usano per campagne di misura, esperimenti o in caso di emergenze. Il Progetto Vulcamed ha permesso anche il potenziamento strumentale delle reti geodetiche (17 installazioni); termiche IR (infrarosso 3 installazioni); infrasoniche (4 installazioni) nonché dei Laboratori Geochimici e Petrologici. La predetta strumentazione risulta installata e pienamente utilizzata.
L’unica strumentazione non utilizzata e attualmente collocata nei laboratori dell'OV-INGV è quella di riserva, oltre quella in manutenzione. Gli strumenti geoelettrici, magnetotellurici, di sismica, vengono regolarmente usati per campagne periodiche ed esperimenti.
In relazione, invece, ai Progetti realizzati illo tempore, ossia tra gli anni 2013 e 2015, il Direttore della Sezione di Napoli OV-INGV risultava essere il Dott. Giuseppe De Natale.
Si rappresenta, inoltre, come l’impossibilità di accedere alla Solfatara non possa essere in alcun modo ascrivibile a inadempienze dell’OV-INGV che continua a monitorare l’area grazie ai sensori dell'Istituto che trasmettono i relativi segnali al Centro di Monitoraggio. Infine, è bene evidenziare come il Vesuvio ed i Campi Flegrei risultino universalmente riconosciuti, dalla comunità scientifica nazionale ed internazionale, come i due tra i vulcani più monitorati al mondo.