Martedì 15 novembre è l’appuntamento per il Kick Off Meeting del progetto infrastrutturale MEET (Monitoring Earth's Evolution and Tectonics) che si terrà all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) a Roma. Con questo incontro iniziano ufficialmente gli studi sulla tettonica dell’Italia finanziati dal Ministero dell'Università e della Ricerca nell'ambito della Missione 4 “Istruzione e Ricerca” del PNRR - Next Generation EU. MEET è volto al miglioramento e all’implementazione delle reti scientifiche dedicate al monitoraggio e all’osservazione della Terra. Nel progetto saranno impegnati, oltre all’INGV che ne è coordinatore, altre 8 eccellenze della ricerca italiana: il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), l’Università degli Studi di Napoli Federico II di Napoli, l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l’Università degli Studi Roma Tre, l’Università di degli Studi di Genova e l’Università degli Studi di Trieste. MEET nasce nell'ambito dell'European Plate Observing System (EPOS) di cui l'INGV è il capofila e ospita la sede legale dell’European Research Infrastructure Consortium (ERIC). La comunità scientifica italiana di riferimento EPOS si è organizzata nella Joint Research Unit (JRU) EPOS-Italia che raccoglie molti degli Enti e delle Università co-proponenti del progetto MEET. Quattro sono gli obiettivi principali del progetto, finanziati da un budget complessivo di 43 milioni di Euro: ● l’aggiornamento tecnologico delle grandi reti di osservazione e dei laboratori scientifici ● lo sviluppo di due Osservatori naturali (l’Osservatorio di Pizzi Deneri sull’Etna e Sos Enattos in Sardegna) ● nuove implementazioni di strumentazione scientifica nell’area dello Stretto di Messina, in Irpinia e nell’area dello Jonio meridionale ● l’implementazione di piattaforme informatiche innovative di servizi per la scienza e la società mettendo in condivisione con tutta la comunità scientifica internazionale nel Portale Italiano per le Scienze della Terra le nuove risorse, i dati raccolti e i prodotti della ricerca secondo principi codificati a livello europeo, come Open Access e FAIR (Findable Accessible Interoperable Reusable) Per l’Obiettivo 1: Aggiornamento tecnologico delle grandi reti di osservazione e dei laboratori scientifici. L’Italia possiede reti sismologiche, geodetiche e geochimiche sull’intero territorio nazionale di grande valore e importanza scientifica con strumentazione che deve essere costantemente aggiornata e portata allo stato dell’arte. Per l’Obiettivo 2: Sviluppo dell’Osservatorio di Pizzi Deneri in Sicilia e nelle miniere di Sos Enattos in Sardegna. Due osservatori unici al mondo, quello vulcanologico sull’Etna - il più alto osservatorio vulcanologico in Europa - e quello sismologico nella ex miniera di Sos Enattos per la registrazione di segnali sismici oggi sconosciuti. Per l’Obiettivo 3: Nuove implementazioni di strumentazione scientifica nell’area dello Stretto di Messina, in Irpinia e nell’area dello Jonio meridionale. Per l’area dello Stretto di Messina e per l’Irpinia l’obiettivo è fare un salto di qualità nelle osservazioni e nella quantificazione dei processi geologici responsabili dell’accumulo della deformazione sulle faglie che danno origine ai forti terremoti che caratterizzano queste due aree. Inoltre, nell’area dello Jonio meridionale sarà installata una nuova strumentazione marina, ancora non presente nel Mediterraneo, in grado di osservare in mare aperto la propagazione di un’onda di tsunami. Per l’Obiettivo 4: Integrazione delle nuove risorse a livello internazionale, anche attraverso l’implementazione del Portale Italiano per le Scienze della Terra. I prodotti scientifici derivati dal progetto MEET saranno condivisi con l’intera comunità scientifica internazionale attraverso l’implementazione di servizi ICT per la scienza e la società realizzando piattaforme informatiche per le scienze della Terra e per l’osservazione dallo spazio. Scopo di questa parte del progetto è mettere in connessione le conoscenze e i saperi nell’ambito delle geoscienze provenienti per contribuire a sviluppare una sinergia internazionale ispirata ai valori di condivisione e progresso che rappresentano la strategia scientifica della comunità europea per le Infrastrutture di Ricerca.