Mostre, spettacoli, laboratori e seminari: l’INGV torna ad animare il Festival della Scienza per raccontare la ricerca scientifica in modo creativo e coinvolgente
Torna a Genova dal 24 ottobre al 4 novembre la nuova edizione del Festival della Scienza, l’appuntamento che ogni anno riunisce ricercatori, appassionati, scuole e famiglie in uno dei maggiori eventi di divulgazione della scienza a livello internazionale. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) parteciperà all’edizione 2019 con varie attività, tra cui una mostra, uno spettacolo, un laboratorio e una Lectio Magistralis.
“Terremoti: attenti agli elementi. Dettagli che salvano la vita” è il titolo della mostra realizzata dall’Istituto in collaborazione con la Fondazione Eucentre e i ricercatori dell’Università di Genova. Obiettivo dell’allestimento, fare il punto su cosa rende vulnerabili le nostre abitazioni. Si scoprirà il ruolo dei terreni e, con l’ausilio di una tavola vibrante, si simuleranno le differenti risposte degli edifici. Si vedrà che, per rendere le nostre case più sicure, talvolta sono sufficienti piccoli accorgimenti che riguardano arredi e suppellettili. I ricercatori dell’INGV risponderanno alle domande più frequenti sui terremoti, guidando il pubblico alla scoperta di dettagli poco noti sui loro effetti con un percorso dal carattere interattivo arricchito da esperienze laboratoriali che punteranno a stupire oltre che divertire.
Sabato 2 novembre, presso il Teatro della Tosse, la storia della Terra diventerà spettacolo musicale in “C’era una volta il pianeta Terra. Breve storia di quasi tutto: dalla genesi al mondo d’oggi”. Nato grazie alla collaborazione tra INGV e l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IREA-CNR), lo spettacolo ripercorrerà, attraverso video scientifici e brani musicali suonati e cantati dal vivo, gli avvenimenti che hanno modellato il nostro Pianeta dalla sua nascita fino alla comparsa dell’uomo.
“Conoscere il Radon: un ospite indesiderato nelle nostre case. Metodi di misura e risanamento” sarà invece il laboratorio curato dai ricercatori dell’INGV per condurre i visitatori alla scoperta del radon, un elemento radioattivo di origine naturale contenuto in molte rocce e in alcuni materiali da costruzione. Scopo dell’attività, presentare le ultime tecnologie sviluppate per il rilevamento e il monitoraggio di questo gas negli edifici e illustrare le mappe tematiche realizzate in alcune aree di studio.
Massimo Pompilio, primo ricercatore dell’INGV, terrà infine una Lectio Magistralis nel pomeriggio del 3 novembre dal titolo “Fuoco, Aria, Acqua, Terra. Come evolve la conoscenza dei vulcani: l’Etna e lo Stromboli”. La lezione tratterà i due vulcani siciliani, tra i più attivi al mondo, per raccontarne l’attività spettacolare e violenta che nel corso dei secoli ha attratto popolazioni e viaggiatori che si muovevano lungo le rotte del Mediterraneo e per ripercorrerne la storia eruttiva e i fenomeni più recenti.
Roma, 22 ottobre 2019
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