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Pubblicata su Journal of Maps una nuova mappa topografica, ad alta risoluzione, della cima del vulcano Etna. A realizzarla un team di ricercatori INGV e Politecnico di Torino

Immagini termiche e video a 360°, integrate da rilievi Laser Scanner Terrestre. Sono gli strumenti che hanno permesso a un gruppo di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e del Politecnico di Torino di elaborare una nuova e innovativa mappa topografica dell’area sommitale dell’Etna in scala 1:5000, pubblicata su Journal of Maps (Taylor & Francis Group), e scaricabile gratuitamente sul portale all’indirizzo:
 http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/17445647.2017.1352041?scroll=top&needAccess=true.
“I vulcani attivi cambiano continuamente forma”, spiega Marco Neri, primo ricercatore INGV. “L’Etna non fa eccezione a questa regola. Si trasforma, soprattutto nella zona sommitale del vulcano, la più attiva. Negli ultimi anni, il vulcano ha cambiato volto, assumendo diversi profili morfologici, a seguito della crescita di nuovi crateri e del riempimento di depressioni e bocche più antiche”.
Per i vulcanologi le eruzioni rappresentano, infatti, una occasione per analizzare nuovo materiale, teorie da elaborare, strumenti da progettare, installare e testare sul campo.
“Ma questi continui cambiamenti”, prosegue Marco Neri, “rendono rapidamente obsolete le mappe topografiche e geologiche dei luoghi interessati dalle eruzioni. Problema non secondario per chi deve orientarsi in quei luoghi per eseguire monitoraggi e rilievi, e anche per le guide vulcanologiche che accompagnano ogni anno migliaia di turisti in visita al vulcano”.
I ricercatori hanno, quindi, messo insieme professionalità e competenze diverse, finalizzate alla realizzazione di una nuova mappa dell’area sommitale dell’Etna, corredata anche da ulteriori mappe termiche e morfologiche di maggiore dettaglio.
“Utilizzando un elicottero, è stata realizzata una aerofotogrammetria ad altissima risoluzione, integrata con video a 360° (girato con tecniche di realtà immersiva), acquisendo anche immagini termiche per individuare le zone più attive del vulcano. Contemporaneamente, da terra, è stato eseguito un rilievo topografico con Laser Scanner Terrestre di alcune aree-chiave che ha costituito la base di riferimento geodetico per l’appoggio a terra delle immagini acquisite da elicottero”, spiega Marco Neri.
L’approccio metodologico utilizzato ha fornito dati affidabili, precisi, acquisiti rapidamente e in sicurezza.  Un aspetto, quest’ultimo, di cui tenere conto quando si lavora in zone esposte a potenziali pericoli, come le aree sommitali di vulcani attivi.
“Lo stesso approccio di acquisizione da elicottero”, conclude Marco Neri, “è attualmente in fase di test anche su immagini acquisite da satellite a elevata risoluzione spaziale (50-30 cm), per la generazione di DEM (Digital Elevation Model) e immagini 3D ad altissima risoluzione, mediante tecniche d'integrazione di foto riprese da terra, da aereo e da satellite”.
 
Abstract
Neri M., De Maio M., Crepaldi S., Suozzi E., Lavy M., Marchionatti F., Calvari S., Buongiorno M.F., (2017). Topographic Maps of Mount Etna’s Summit Craters, updated to December 2015, Journal of Maps Vol. 13 , Iss. 2, http://dx.doi.org/10.1080/17445647.2017.1352041.
New maps of the summit of Mount Etna volcano (1:5000–1:4000), derived from helicopter photogrammetry, thermal images and terrestrial laser scanner survey, are here presented. These maps indicate the main morpho-structural changes occurring during the powerful explosive and effusive eruptions involving the summit craters of Etna over the first two weeks of December 2015. The survey enabled identifying the proximal erupted volume (7.2 ± 0.14 × 106 m3) and the size and location of the vent causing the powerful explosive activity inside the Central Crater. Our survey also outlines the growth of a recent (2011–2015) summit cone on top of a former pit crater, named New SE-Crater. This new cone is by now comparable in size to the former SE-Crater. The shape and size of two small cinder cones that formed on the upper eastern flank of the summit zone in May–July 2014 are also shown. This approach can be used in fast and frequent monitoring of very active volcanoes.

Area sommitale Etna 1
Fig. 1 - Panoramica dell’area sommitale etnea, ripresa da sud-ovest nel dicembre 2015

Area sommitale Etna 2
Fig. 2 - Interno del Cratere Centrale dell’Etna, visto dal suo orlo occidentale


Area sommitale Etna 3
Fig. 3 - Approntamento delle telecamere per acquisizione del video a 360°, da cui è stato ricavato il filmato a realtà immersiva

Area sommitale Etna 4
Fig. 4 - Acquisizione dati con Laser Scanner Terrestre (modello Riegl VZ-4000), lungo il fianco meridionale del Nuovo Cratere di Sud-Est

Area sommitale Etna 5
Fig. 5 - Attività stromboliana ed effusiva prodotta dal Nuovo Cratere di Sud-Est la notte del 7 Dicembre 2015, vista dl versante nord-orientale dell’Etna

Area sommitale Etna 6
Fig. 6 - Immagine del satellite PLEIADES (ortofoto 50 cm di risoluzione), acquisita in Luglio 2015, (credits AIRBUS Defence and Space)

Area sommitale Etna 7
Fig. 7 – Nuova mappa topografica dell’area sommitale dell’Etna. Il file pdf originale ad alta risoluzione è liberamente scaricabile qui:
http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/17445647.2017.1352041?scroll=top&needAccess=true