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il pennino del sismografo articoloRecentemente si è tenuta, presso la Sede romana dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), “La Giornata dedicata alle Linee di attività dell’Osservatorio Nazionale Terremoti” (ONT), una sezione particolarmente strategica dell’Istituto che coinvolge numerose sedi esterne e personale di tutti i Dipartimenti: Ambiente, Terremoti e Vulcani. Sono stati moltissimi  i ricercatori che hanno partecipato alla giornata presentando i loro contributi all’interno della linea di attività di afferenza. Si è parlato di  attività di sorveglianza sismica e allerta tsunami ma anche del monitoraggio di edifici pubblici strategici,  di strumenti di comunicazione rivolti al cittadino e molto altro. I numerosi temi trattati ci hanno incuriositi e, cogliendo l’occasione, abbiamo intervistato il Direttore dell’ONT Salvatore Stramondo, che ci ha raccontato cosa avviene in questo Osservatorio così particolare.

Di cosa si occupa l’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’INGV?

L’ONT è una sezione peculiare dell’Istituto che oltre alla ricerca scientifica, svolge attività di sorveglianza sismica e vulcanica e di allerta tsunami. Afferendo ai Dipartimenti Ambiente, Terremoti e Vulcani, coinvolge un gran numero di ricercatori, tecnologi e tecnici che con passione e dedizione mettono in campo competenze multidisciplinari. Tra i compiti dell’ONT ci sono la gestione e sviluppo delle reti di monitoraggio sismico a scala nazionale ed euro-mediterranea e la gestione della Sala Operativa di Roma. Quest’ultima è la struttura dell’INGV che si occupa di sorveglianza sismica su tutto il territorio nazionale, di allerta tsunami nell’area euro-mediterranea e di sorveglianza vulcanica nell’area dei Colli Albani (Roma). All’interno di questa Sala il personale, di turno h24 e 356 giorni all’anno, identifica i terremoti che avvengono in Italia. Per eventi sismici in aree vulcaniche sono competenti le Sale Operative di Napoli e Catania.

Quando si verifica un terremoto, in che modo l’informazione arriva al cittadino?

Al verificarsi di un evento sismico i segnali da esso prodotti sono registrati dalla Rete Sismica Nazionale e immediatamente analizzati dal personale in turno nella Sala Operativa dell’INGV. Il terremoto è localizzato calcolando le coordinate geografiche e la profondità e viene stimata la sua grandezza tramite la magnitudo Richter (nota anche come magnitudo locale - Ml). Entro pochissimi minuti, i parametri automatici preliminari vengono comunicati al Dipartimento di Protezione Civile e, successivamente, in massimo 30 minuti, i dati definitivi analizzati dal sismologo sono pubblicati sul sito cnt.rm.ingv.it dove possono essere visualizzati dai cittadini. Bisogna sottolineare che la qualità e l’accuratezza delle informazioni migliorano con il passare del tempo dall’accadimento dell’evento, in quanto nei momenti successivi al terremoto diventano disponibili un maggior numero di dati che rendono possibile analisi più sofisticate. In particolare, la stessa magnitudo sulla base dei nuovi dati viene nuovamente analizzata, restituendo la stima dell’energia dissipata. Questa stima viene chiamata magnitudo momento (Mw). I cittadini, inoltre, possono trovare informazioni sui terremoti anche sul canale Twitter @INGVterremoti dove, a distanza di pochi minuti da un evento di magnitudo maggiore di 3, vengono pubblicate le localizzazioni preliminari dei terremoti  calcolate in modo automatico.

Come si traduce l’operato dell’ONT nei confronti del cittadino e del territorio durante una emergenza?

Un esempio di attività dell’ONT in situazioni di emergenza è SISMIKO. Si tratta di una task force operativa che coinvolge le diverse Sezioni INGV che si occupano del monitoraggio sismico del territorio e prevede il coordinamento a livello nazionale delle Reti Sismiche Mobili di Pronto Intervento. Questo significa che, in caso di necessità, la task force ha l’importante compito di densificare la Rete Sismica Nazionale nell’area colpita da un terremoto, nel più breve tempo possibile, mediante l’installazione di stazioni temporanee possibilmente dotate di trasmissione dei dati in tempo reale. Questa integrazione alle reti permanenti aumenta la qualità delle localizzazioni, consentendo nell’immediato di definire con maggiore precisione e accuratezza il fenomeno in corso e fornendo dei dati di ottima qualità e dettaglio per studi successivi di sismotettonica e fisica del terremoto.