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Il terremoto è un fenomeno naturale dovuto alla continua evoluzione della crosta terrestre che si manifesta all’improvviso, con rapidi scuotimenti del suolo. Ogni anno sono migliaia gli eventi sismici che interessano l’Italia e le zone limitrofe e, anche se la maggior parte di essi non viene percepita dalle persone, vengono localizzati dalla Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’INGV. Composta da oltre 350 stazioni di monitoraggio permanenti dislocate su tutto il territorio, la RSN è in grado di rilevare ogni movimento del suolo e vede il suo centro operativo nella Sala di Sorveglianza Sismica nella sede INGV di Roma. Per commentare la sismicità che ha interessato il territorio nazionale nel 2018 abbiamo intervistato il geologo Maurizio Pignone dell’Osservatorio Nazionale Terremoti dell’INGV.

Quanti sono stati i terremoti localizzati dalla Rete Sismica Nazionale nel 2018?
La Rete Sismica Nazionale ha localizzato nell’anno appena trascorso 23.180 eventi sismici sul territorio italiano e nelle aree limitrofe. In media oltre 60 terremoti al giorno, uno ogni 20 minuti circa. Bisogna però considerare che, di questi, solo il 10% potrebbe essere stato risentito dalle persone, in quanto circa il 90% ha avuto una magnitudo inferiore a 2.

Come è stata la sismicità del 2018 rispetto agli anni passati?
Volendo fare una comparazione con la sismicità che ha interessato il territorio italiano nel passato recente, possiamo definire il 2018 “in media” con gli anni passati (nel periodo 2013 - 2015). Fanno eccezione il 2016 e il 2017 che sono stati caratterizzati da un numero di eventi nettamente superiore per il contributo rilevante dei terremoti della sequenza simica in Italia Centrale iniziata il 24 agosto del 2016. Si pensi che, rispetto allo scorso anno, nel 2017 ci sono stati oltre 45.000 terremoti e nel 2016 quasi 60.000 (poco meno del triplo rispetto al 2018). L’influenza degli eventi sismici localizzati nell’area della sequenza dell’Italia centrale è stata, quindi, molto forte nel 2016 e nel 2017 e si è ridotta nel 2018 del 50%.

Quali sono state le zone maggiormente interessate dalla attività sismica?
L’estesa area dell’Italia Centrale colpita dalla sequenza sismica tra il 2016 e il 2017 è sicuramente quella ancora con un numero maggiore di eventi localizzati. In particolare, si sono verificati due eventi di magnitudo maggiore di 4 in provincia di Macerata, il 4 aprile a Pieve Torina e il 10 aprile nel Comune di Muccia. Le altre due aree maggiormente interessate da eventi significativi nel 2018 sono la provincia di Campobasso e l'area etnea. A Montecilfone (in provincia Campobasso) una sequenza sismica con centinaia di eventi ha avuto inizio 14 agosto con un terremoto di magnitudo 4.6 ed ha avuto il suo culmine con il terremoto del 16 agosto di magnitudo 5.1. Quest'ultimo è stato il terremoto più forte registrato nel 2018 ed è stato particolarmente risentito sia nell’area epicentrale che nelle coste molisane, pugliesi e abruzzesi molto frequentate in quel periodo. Nel mese di dicembre, in concomitanza con una fase eruttiva del vulcano, si è registrata una sequenza simica con numerosi eventi in area etnea che ha avuto il suo apice tra il 24 e il 26 dicembre, con terremoti anche di magnitudo intorno a 4. Tra questi, l’evento più importante, di magnitudo 4.9 è avvenuto il 26 dicembre e ha coinvolto il fianco sud-est dell’Etna producendo anche una fagliazione superficiale importante.

Esistono strumenti “a portata del cittadino” che permettono di avere informazioni sui terremoti degli anni passati?
Ogni anno nel blog INGVterremoti pubblichiamo una mappa interattiva dei terremoti dell’anno precedente con strumenti di interazione e infografiche che consentono di navigare tra le localizzazioni dei terremoti e le loro caratteristiche. Interrogando la mappa chiunque può selezionare e visualizzare i terremoti, identificare la magnitudo massima in qualsiasi area e osservare la distribuzione in frequenza degli eventi mese per mese, attraverso un grafico dinamico. Inoltre, i più curiosi potranno elaborare un’animazione spazio temporale della sequenza, scegliendo il periodo e le caratteristiche del terremoto.

Link all’approfondimento sul Blog INGVterremoti n.1

Link all’approfondimento sul Blog INGVterremoti n.2

Link all’approfondimento sul Blog INGVterremoti n.3