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Dopo le emissioni di cenere del 18-21 agosto 2019, l'Etna ha ripreso la sua attività a partire dal 4 settembre 2019 dal Cratere di NE (NEC), producendo sporadiche e modeste emissioni di cenere. Nei giorni seguenti (in particolare da giorno 8 settembre) è stata osservata attività stromboliana che ha prodotto deboli ed intermittenti bagliori nelle ore notturne che gradualmente sono divenuti più intensi e continui. Nelle ore diurne sono state osservate deboli emissioni di cenere molto diluita. Nella giornata del 9 settembre, l’intensa copertura nuvolosa ha permesso osservazioni continue dell’attività eruttiva solo a partire dalle ore 18:00 UTC circa. In particolare, l’analisi dei dati registrati dalle telecamere operanti nello spettro del visibile ed infrarosso termico installate sui versanti occidentale (EBT), meridionale (EMOV, EMOH e EMOT) ed orientale (EMCH e EMCT) hanno permesso di vincolare lo scenario eruttivo al NEC (Fig. 1). 

 

 PastedGraphic 1

Fig. 1: Attività stromboliana al Cratere di NE osservata tra la sera del 9 settembre e la mattina del 10 settembre 2019 dalle telecamere di sorveglianza dell'INGV-OE

 

Tra le 18:00 UTC del 9 settembre e le 05:00 UTC del 10 settembre, il NEC ha alimentato una continua attività stromboliana che ha prodotto emissione di cenere diluita che si è rapidamente dispersa in atmosfera sotto l’effetto dei venti. 
Nel corso delle ultime 24 ore, i parametri del tremore vulcanico hanno presentato alcune evidenti variazioni, riguardo principalmente alla sua ampiezza ed alla sua localizzazione. 
Dopo gli importanti, alti valori registrati durante l’incremento delle prime ore di giorno 8 settembre, l’ampiezza media del tremore vulcanico ha subìto un significativo, progressivo decremento (Fig. 2). Essa ha raggiunto valori chiaramente più contenuti, entro il livello medio, nelle ultime ore dello stesso giorno 8. A partire dalle prime ore di ieri (9 settembre), l’ampiezza media del tremore ha mostrato un chiaro e repentino incremento, raggiungendo valori molto importanti già dalle ore 6 e riportando i valori massimi tra le 11 di ieri e le 2 di oggi. Allo stato attuale, l’ampiezza del tremore è caratterizzata da alcune fluttuazioni, con valori medi tendenti ad un leggero decremento, ma che rimangono comunque entro il livello alto. 

 PastedGraphic 2

Fig. 2: Andamento temporale dell’ampiezza media del tremore vulcanico registrata nell’ultima settimana alla stazione sommitale ECPN (Cratere del Piano, quota 3035m) secondo tre livelli di ampiezza (basso=verde, medio=giallo, alto=rosso). 

 

Altre evidenze derivanti dai dati geofisici e dati geochimici sono riportate sul comunicato leggibile al link ....

Inoltre, in data odierna (10-9-2019) alle ore 10:31, le stazioni della Rete Sismica dell'l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, hanno registrato  un terremoto di magnitudo locale pari a 2.5 (±0.2).
L'evento è stato localizzato a 0.8 km SW da Fiumefreddo di Sicilia (CT).
Le coordinate ipocentrali sono le seguenti:
latitudine 37.788       longitudine 15.197      (errore epicentrale 0.4 km)
profondità 7.4 km       (errore in profondità 0.4 km)
Le tre località più vicine all'epicentro sono (in ordine di distanza):
1) Fiumefreddo di Sicilia (CT) (0.8 km)
2) Piedimonte Etneo (CT) (2.7 km)
3) Mascali (CT) (3.5 km)